CARBURANTI RINNOVABILI PER LE FILIERE PRODUTTIVE DELLA MOBILITA’ IN LOMBARDIA
Manifesto per una mobilità sostenibile sotto il profilo ambientale, economico e
sociale, da perseguire con una giusta e razionale transizione nell’ottica della
neutralità tecnologica.
– Aggiornamento 2025 –
Il presente aggiornamento del Manifesto giunge a tre anni dall’avvio del percorso regionale a difesa della sopravvivenza e della competitività della filiera Automotive e all’indomani dell’assegnazione alla Lombardia della Presidenza dell’Automotive Regions Alliance, frutto essa stessa dell’impegno profuso e dei risultati raggiunti dall’Assessorato, con il supporto degli stakeholder, a sostegno della neutralità tecnologica per la transizione energetica, anche dopo il 2035.
Il Manifesto si è evoluto e arricchito scientificamente negli anni con l’aggiornamento del “Quaderno I carburanti rinnovabili e la visione dell’industria automotive lombarda” acquisendo progressivamente maggiore condivisione e autorevolezza tanto a livello interregionale, nell’ambito della Cabina Economica del Nord Ovest, quanto a livello europeo, da ultimo grazie ad un consolidamento dei suoi contenuti nella Dichiarazione di Monza – sottoscritta all’unanimità a chiusura della terza conferenza annuale dell’ARA il 29 novembre 2024 – che contiene un significativo progresso verso una più ampia definizione dei carburanti rinnovabili e che costituisce un importante ambito di collaborazione interregionale per l’accesso ai vasti fondi disponibili a livello europeo.
A vari livelli, in Italia e in Europa, è migliorata la comprensione della portata e della complessità della transizione in atto e la condivisione delle proposte formulate nel Manifesto del 29 marzo 2022 e nel suo primo Riposizionamento del 20 luglio 2023 per rafforzare la riconosciuta leadership della filiera tecnologica e produttiva lombarda per il trasporto persone e merci e, in generale, della componentistica automotive nella prospettiva di una pluralità di trazioni, quale base per essere competitivi ovunque nello scenario mondiale.
Ma la crisi della filiera automotive continentale, ampiamente prevista ma sottovalutata, sta producendo i suoi primi effetti sostanziandosi, per ora, nel calo strutturale del mercato europeo con la prospettiva della chiusura di una decina di stabilimenti di montaggio e alcune decine di stabilimenti nella filiera dei componentisti: in Italia, il numero delle vetture prodotte nel 2024 è stato inferiore del 20%, con punte del 30% per i componentisti, rispetto al 2019, e le prospettive per il 2025 si mantengono negative. Da valutare, inoltre, l’effetto della perdita di quote di mercato europeo a favore dei competitor asiatici e nordamericani.
Da qui la necessità di proseguire nelle attività, garantendo continuità e vigore all’azione di lobby istituzionale promossa dalla Lombardia per salvaguardare un comparto fondamentale nell’economia del Continente, che solo a livello lombardo vale oltre 30.000 imprese e 100.000 lavoratori, con un fatturato totale di oltre 40 miliardi di euro.
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